Notizie della settimana 18-24 marzo
Parrebbe proprio che sul mercato delle scommesse l’Italia abbia una quotazione interessante: in settimana si sono chiusi sia un accordo con la Svezia, interessata all’occasione offerta dal Piano Industria 4.0, sia un grande accordo commerciale con la Cina. E’ arrivato anche il MIT di Boston per portare la rivoluzione 4.0 presso le industrie pugliesi di tre settori: agroalimentare, tessile e meccatronico. E’ sbarcato direttamente dagli USA Alex Pentland, Professore al Mit di Boston, considerato tra i sette «data scientists» più influenti, con l’intenzione di sperimentare una democratizzazione delle conoscenze e del loro utilizzo a vantaggio dell’economia 4.0.
Con l’intento di favorire e facilitare l’incontro tra le imprese, specie quelle più piccole e le tecnologie, sono stati presentati vari progetti, sia di portata locale, come il Cim di Torino, che di portata eruopea. Il Cim, cioè Competence Industry Manufacturing è un’iniziativa sostenuta da Politecnico e Università degli Studi, forte della presenza di 24 aziende, dall’automotive all’aerospazio passando per Ict e elettronica. A livello europeo, invece, si sta per lanciare uno sportello unico che avrà il compito di tradurre in applicazioni di mercato le ricerche sulle innovazioni, aiutando le start-up e le pmi a sviluppare le loro idee.
Interessante il focus proposto da Il Sole 24 ORE sulle prospettive di Impresa 4.0 concentrato soprattutto sull’evoluzione del rapporto uomo-macchina e sull’evoluzione del sistema delle competenze.
A fronte di chi scommette sull’Italia ci sono indicazioni chiare che arrivano da Bruxelles: “Avete notato che si parla molto meno dell’Italia a Bruxelles? Non perché i problemi siano stati risolti ma perché si è capito che purtroppo il vostro Paese non ha nessuna politica industriale decente da proporre. C’è una sorta di rassegnazione, complice l’imminenza delle elezioni per Strasburgo: l’Italia è irrecuperabile, dal punto di vista della finanza pubblica ma anche dell’affidabilità per gli investitori esteri sistematicamente scoraggiati dalla burocrazia quando non da un’aperta ostilità. Il problema è che tutto questo comporta l’esclusione da qualsiasi processo comune di sviluppo…”. Questo ha esplicitamente detto Daniel Gros, il direttore del Center for economic policy studies di Bruxelles.
Ecco, così forse si capisce meglio la quotazione: a quanto pare l’Italia è data per 10/1, gioco 1 e vinco 10. Che sia per questo che sono in diversi a considerare questo come un momento buono per scommettere sull’Italia?
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