Ci aspetta una Industria 4.0 plus?
È da un po’ di tempo ormai che il Premier Giuseppe Conte annuncia il “Piano di rilancio” per l’Italia dei prossimi anni. Ma cosa prevederà? Quello che sappiamo dalle parole di Conte è che il Piano sarà molto «concreto» e che la digitalizzazione avrà un ruolo primario. Sul Sole24Ore leggiamo di una rete nazionale unica in fibra ottica, promozione di pagamenti elettronici, piano cashless, incentivi alle imprese che si predisporranno per la “svolta” digitale e robotica, «oltre alla conferma di Industria 4.0, ci sarà una Industria 4.0 plus dedicata proprio alla digitalizzazione».
Alle linee-guida di questo documento contribuiranno tutti i ministeri e la task force guidata da Colao; quindi, la sintesi di tutto ciò coinciderà con il Piano nazionale di riforme che come ogni anno il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri invierà a Bruxelles. Inutile sottolineare quanto sarà importante per l’Italia presentare i progetti giusti per accedere ai fondi europei. E come siamo rimasti col famigerato Mes? Il Premier dice che: «Presumibilmente entro luglio sarà il Parlamento ad esprimersi sull’intero pacchetto di aiuti europei e sarà in quella sede che valuteremo se per l’Italia sarà necessario e conveniente attivare anche la linea di credito del Mes. Come ogni buon padre di famiglia, prima di recarmi in banca voglio valutare bene». Il 13 giugno si avvieranno gli Stati Generali e da lì ne sapremo di più.
Nel frattempo ci sono diverse iniziative a sostegno delle PMI, come il progetto «Prospettiva lavoro», lanciato da Formazienda insieme a Ebiten e Fondo Fass. Lo scopo è quello di fornire nuove competenze per fronteggiare il Covid tutelando al meglio le aziende e i lavoratori e anche in questo caso il focus resta la digitalizzazione e l’innovazione: «È un processo di cambiamento irreversibile che interessa anche le Pmi e che va sostenuto con forza e con ogni mezzo possibile per aumentare la competitività», queste le parole della direttrice di Formazienda Rossella Spada.
Ovviamente tutti si aspettano che l’Italia riparta nel migliore dei modi, con i fondi, i progetti e le prospettive giuste. I sostegni alla formazione aziendale ci sembrano certamente un modo non miope per rialzarsi e guardare avanti con ottimismo.
Lo staff di PIDMed