Costruzioni, meccatronica e servizi avanzati alle imprese rappresentano i principali settori con richiesta di competenze green. Essi si distinguono, per la rilevanza dei profili per cui sono necessarie le green skill sul totale dei contratti programmati, comparti particolarmente sensibili alla doppia transizione – ecologica e tecnologica – che potranno beneficiare delle politiche espansive nazionali ed europee. In particolare, nel 2020 nel settore delle costruzioni sono richieste competenze green all’81,7% delle entrate, nella meccatronica all’82,7% e nei servizi avanzati di supporto alle imprese all’84,8% degli ingressi.
LA DOMANDA DI COMPETENZE GREEN NELLE COSTRUZIONI
Il settore delle costruzioni gioca un ruolo centrale per il rilancio dell’economia in chiave green dopo la crisi pandemica sai nelle strategie a livello nazionale, si pensi all’Ecobonus del 110% per l’efficientamento energetico degli edifici, sia nei piani della Commissione Europea che ha identificato in “Costruire e ristrutturare” uno tra i principali temi da affrontare per raggiungere le neutralità climatica entro il 2050. Inoltre, con le risorse dal piano europeo Next Generation EU saranno previsti investimenti per conseguire gli obiettivi legati al Green Deal Europeo: la creazione di infrastrutture per la graduale decarbonizzazione dei trasporti e per una mobilità di nuova generazione, l’adozione di piani urbani per il miglioramento della qualità dell’aria, il miglioramento delle misure per l’efficienza energetica e antisismica degli edifici pubblici e degli stabilimenti produttivi, la promozione dell’economia circolare, la riqualificazione del territorio nell’ambito del contenimento del consumo di suolo e della mitigazione dei rischi idrogeologici e sismici.
Oltre all’ambito delle ristrutturazioni, come sottolineato anche dalla Commissione Europea, è di fondamentale importanza anche il modo di costruire i nuovi edifici: andrà sviluppato un sistema di progettazione più attento alla sostenibilità delle costruzioni e che preveda la limitazione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.
Le ricadute occupazionali del rinnovamento che sta investendo questo settore emergono chiaramente analizzando i piani occupazionali delle imprese delle costruzioni rilevati dal Sistema informativo Excelsior: l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale è decisiva per 255mila entrate, l’81,7% delle 312.640 programmate nel settore costruzioni nel 2020.
Al 64,9% delle entrate a cui sono richieste competenze green viene richiesta anche una esperienza specifica in questo campo, mentre più esigua è la quota delle entrate green riservate ai giovani, solo il 16,4% del totale. Per il 36,2% delle entrate con competenze green le imprese segnalano una difficoltà di reperimento di queste figure, in più della metà dei casi a causa della preparazione inadeguata dei candidati (18,3%).
Le professioni a cui sono maggiormente richieste green skills sono gli specialisti nei rapporti con il mercato, per il 92,6% delle entrate nelle costruzioni sono necessarie competenze green di grado elevato. Infatti, come è stato sottolineato, sarà sempre più strategica per l’attività aziendale l’attenzione ad acquisire materie prime sostenibili. Seguono gli ingegneri civili (75,9%), i meccanici e montatori di macchinari industriali (68,1%) e i tecnici delle costruzioni civili e professioni assimilate (67,1%).
Tra le professioni selezionate nella tabella, considerando i valori assoluti dei flussi previsti in ingresso nelle imprese delle costruzioni per la competenza green di elevata importanza, emergono tra le più ricercate gli elettricisti nelle costruzioni civili (oltre 25mila entrate di grado elevato), gli idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas (circa 14mila unità) e i tecnici della gestione di cantieri edili (quasi 13mila unità), che insieme rappresentano più di un terzo dei contratti attivati con competenze green elevate.
Per la maggior parte delle professioni di questo comparto le green skill sono diventate una competenza essenziale per usare efficacemente prodotti o adottare processi che riguardano le attività quotidiane: dall’ingegnere all’operaio, che si parli di efficienza energetica negli impianti di riscaldamento e raffrescamento, di cappotti termici, di chimica verde, di ecodesign o di riparazione di macchine industriali o elettrodomestici, questi lavoratori e le loro competenze non possono sfuggire al confronto con i temi dell’energia, dell’inquinamento e del miglioramento delle prestazioni.
LA DOMANDA DI COMPETENZE GREEN NELLA MECCATRONICA
La consapevolezza della strategicità dell’efficienza energetica – in termini di minori costi e maggiori opportunità di mercato – ha spinto molte imprese a considerare la tematica ambientale un requisito fondamentale, soprattutto in Europa, dove il contesto normativo è divenuto sempre più stringente a riguardo.
Infatti, l’Unione Europea ha assunto un ruolo di primo piano nella corsa verso la trasformazione green delle economie: dalla ratifica del Protocollo di Kyoto, fino al lancio del Green Deal, la roadmap europea della transizione green, aveva già puntato su una decisa svolta verde prima della crisi da COVID-19. Lo scoppio della pandemia, poi, ha agito da acceleratore del processo, imponendo la transizione verde come vero e proprio volano di ripresa economica.
L’Italia, quindi, si trova a dover affrontare obiettivi sfidanti per trasformare non solo i processi industriali, ma anche per realizzare di nuovi prodotti a minore impatto ambientale, dal settore degli elettrodomestici, alla meccanica, alla produzione di mezzi di trasporto, con la filiera automotive già impegnata nella transizione verso la mobilità elettrica, che dovrebbe contribuire in maniera significativa all’abbattimento delle emissioni nazionali dei trasporti.
Gli investimenti senza precedenti a supporto dei processi di trasformazione green avranno ampie ricadute positive sui settori manifatturieri, in particolare sui produttori di beni di investimento, quali appunto le industrie dell’automotive, elettrotecnica e meccanica, chiamati a rispondere alle esigenze di un’economia sempre più sostenibile. A tal fine avranno bisogno di nuove figure professionali con competenze tecniche specifiche in campo ambientale e di formare il personale con competenze green.
La domanda di competenze green nella meccatronica è stata analizzata con riferimento ai dati relativi ai due microsettori classificati in Excelsior come “Industrie fabbricazione macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto” e “Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali”. Questa filiera fa registrare un interesse molto elevato da parte delle imprese per figure con attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, che sono richieste nell’82,7% delle 150mila entrate programmate dai due settori nel 2020.
Tra le 124mila entrate previste per le quali è necessario che la figura professionale scelta abbia un’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, il 38,8% deve avere una esperienza specifica in questo campo e il 31,8% degli ingressi ha un’età al di sotto dei 29 anni.
L’alto grado di innovatività di questo settore trova riscontro nella difficoltà di reperimento sperimentata dalle imprese che supera il 40% per le figure con competenze green (44,5%). In particolare, la mancanza dei candidati è la principale causa della difficoltà segnalata dalle imprese, che coinvolge il 22,8% delle figure con attitudine green ricercate dal comparto.
Tra le principali professioni programmate dalle imprese della filiera nel 2020 per incidenza di competenze green, si osserva la percentuale più elevata per gli ingegneri elettronici e in telecomunicazioni (60,5%), seguiti dagli addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate (56,0%), dagli ingegneri energetici e meccanici (49,5%) e dai disegnatori industriali (49,2%).
In termini di flussi previsti in ingresso, tra queste risultano le professioni più richieste con elevata importanza di competenze green i meccanici e montatori di macchinari industriali con 8mila ingressi. Seguono gli attrezzisti di macchine utensili, con quasi 4mila entrate e gli installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici con oltre 3mila unità.
LA DOMANDA DI COMPETENZE GREEN NEI SERVIZI AVANZATI
Nel comparto dei servizi avanzati di supporto alle imprese rientra un’ampia gamma di imprese con ambiti di interesse che comprendono le attività legali e contabilità, le attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale, le attività degli studi di architettura e ingegneria, la ricerca scientifica e sviluppo, la pubblicità e ricerche di mercato e le attività di selezione e fornitura di personale. Nonostante il comparto dei servizi avanzati possa apparentemente non sembrare direttamente coinvolto nella transizione verde in corso nell’economia italiana, è importante osservare come la domanda di competenze green interessi sempre di più anche le aziende di questo settore. Proprio nel ruolo di supporto alle imprese più direttamente impattate dalla Green Economy si può individuare il motore che ha portato questo settore a registrare nel 2020 una quota di entrate dell’84,8% per le quali le competenze green sono necessarie; questa quota è tra le più alte del comparto servizi che richiede un’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale al 79,6% delle entrate complessive.
Sono quindi poco più di 125mila le entrate programmate nel 2020 per le quali è necessario che la figura professionale scelta abbia un’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, tra queste il 37,3% deve avere una esperienza specifica in questo campo e per un terzo dei nuovi assunti è stata espressa la preferenza per giovani al di sotto dei 29 anni (il 33% delle entrate previste). È significativa anche la quota di entrate per cui le imprese lamentano difficoltà di reperimento, il 35,3%, di cui per il 19,6% risulta una difficoltà per una preparazione inadeguata dei candidati.
Le green skill sono richieste con importanza elevata ad almeno il 50% delle assunzioni di ingegneri elettronici e in telecomunicazioni (67,6%), ingegneri civili (67,1%, corrispondente a 4.500 ingressi, tra i più elevati nel settore), tecnici programmatori (60,7%), tecnici chimici (59,6%), ingegneri energetici e meccanici (58,9%), disegnatori industriali (56,5%), tecnici della sicurezza sul lavoro (55,7%), tecnici meccanici (54,8%) e architetti (54,4%).
Come già sottolineato, anche le professioni dell’ICT devono confrontarsi con la capacità di comprendere, orientare e gestire i processi nell’ambito della sostenibilità ambientale per poter progettare in maniera efficiente dal punto di vista green i loro sistemi, ma non sono gli unici.
L’eterogeneità delle figure professionali che si leggono in questa graduatoria riflette la molteplicità delle attività svolte dalle imprese che appartengono a questo settore ed è un ulteriore segnale della pervasività della richiesta di competenze green.
Ulteriori informazioni nel capitolo 5 del volume sulle Competenze Green disponibile al seguente indirizzo web: https://bit.ly/3gsBvKM
Scarica QUI l’indagine condotta dalla Camera di Commercio di Salerno
Per maggiori approfondimenti https://bit.ly/3maHer7 e https://bit.ly/3snSaFg
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