Notizie della settimana 10 – 16 giugno
Udite!Udite! Sace-Simest, il polo dell’export e dell’internazionalizzazione del gruppo Cassa depositi e prestiti, ha messo a punto una nuova squadra con oltre 50 account commerciali dislocati in 14 uffici su tutto il territorio nazionale, un set di nuovi prodotti completamente on-line, e, da ultimo, un team di 12 gestori che, alle competenze di export coaching, affiancano un portafoglio di offerta digitale interamente dedicata al segmento delle Pmi. E la finalità è quella di sostenere le piccole e medie imprese che fanno rotta sull’estero.
Pare molto interessante la figura dell’export-coach che ha il compito di intercettare le imprese più piccole, con un approccio incentrato su ascolto e supporto, per aiutarle a esportare di più e meglio, sfruttando tutte le soluzioni messe a punto dal sistema messo in campo da Cassa. Una sorta di “cinghia di collegamento”, quindi, con competenze molto specifiche tra la platea di clienti e il portafoglio di prodotti del Polo.
L’identikit dell’export-coach: una persona di circa trent’anni, che ha spiccate attitudini digitali e commerciali, che si muove su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione però al Mezzogiorno dove la maggior parte di loro fa base.
L’iniziativa di Sace-Simest nasce dalla conoscenza del territorio e dalla constatazione che esiste un duplice scoglio per le imprese più piccole: circa 80mila Pmi esportano poco e nulla mentre potrebbero fare molto di più oltreconfine; l’altro è collegato alla difficoltà di molte imprese di avere accesso ai prodotti del Polo per coprire i rischi e affrontare la sfida dell’estero a costi convenienti. L’obiettivo è arrivare a servire oltre 3500 nuove Pmi entro il 2021: per questo motivo, gli export-coach lavoreranno molto sul campo incontrando gli imprenditori direttamente in azienda per ascoltare le loro esigenze e indirizzarli nella scelta dei prodotti e dei servizi assicurativo-finanziari più adatti a sostenere i loro piani di penetrazione commerciale di nuovi mercati e i processi di internazionalizzazione volti a catturare nuove commesse.
Il modello adottato da CdP è veramente simile al nostro PidMed: che sia arrivato il momento di far scalare il nostro modello mediterraneo di sviluppo?
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