Rassegna Stampa PIDMed n.75

Stare in un angolo a piangere non ci aiuterà a risolvere le cose

Il cambiamento del sistema produttivo è necessario e questo è un dato di fatto. Perdere tempo a distribuire le colpe è uno spreco di energie da utilizzare, invece, per cogliere le occasioni per ripensarsi.

Come?

Provate a leggere un po’ degli articoli raccolti e diteci se siete d’accordo con noi:

1. cogliere le occasioni degli incentivi e delle risorse messe in campo. Un primo passaggio è quello di sopravvivere: salire sulla scialuppa di salvataggio oppure aggrapparsi a quello che si trova in mare e che sta galleggiando. Ma può un sistema produttivo accontentarsi di questo?

2. di sicuro c’è bisogno di essere accompagnati a cogliere le occasioni possibili (nuove offerte, nuove forme di fidelizzazione, nuovi strumenti, il digitale, ecc.), specie come singole imprese. E ci sono diversi attori e diversi dispositivi che hanno già questa funzione: i Competence Center, i PID, i Digital Innovation Hub, per fare un esempio, che si mixano alle Camere di Commercio, ai servizi delle associazioni di categoria, alle proposte formative di vari attori sul territorio (anche le Big Tech sono entrate in campo in modo importante su questo);

3. orientarsi al miglioramento della qualità offerta a partire dai driver di sviluppo ormai chiari: green e digitale.

Perché tutto ciò accada serve un lavoro di cucitura degli interventi previsti dai diversi attori in campo, serve un lavoro di alfabetizzazione per le impese, serve un mix di linguaggi e competenze.

È molto importante che venga data continuità ad attività di ricerca e azione che siano attente alle specificità delle realtà alle quali si rivolgono. Inoltre è fondamentale creare ponti tra discipline, attori, significati, metodi, territori, tradizione e innovazione generando idee, esperienze e soluzioni che possono produrre valore collettivo. Il lavoro non è solo sulle imprese, quindi, ma su quell’intelligenza collettiva che mette insieme persone, tecnologie, singoli e comunità verso la generazione del bene comune.

Riteniamo che serva un tempo da dedicare alla formazione e alla crescita ecosistemica dei processi di innovazione tecnologica e sociale. Per questo è decisivo sostenere una diffusa alfabetizzazione a vantaggio di una distribuzione condivisa dei poteri e delle responsabilità delle/nelle comunità. Ciò crea gli anticorpi e i dispositivi che possono favorire il cambiamento ed “evitare che intelligenze artificiali -cioè intelligenze che agiscono in autonomia, attraverso le macchine o attraverso dispositivi sociali-economici-tecnici-politici-militari-religiosi… – condizionino in modo negativo la vita delle persone”.

Siamo convinti che il modello PIDMed possa realmente essere un esempio virtuoso.

Lo staff di PIDMed

Scarica la rassegna stampa n.75

Esperta di comunicazione ed etnografia digitale. Mi occupo di formazione e facilitazione nell'ambito della trasformazione digitale e innovazione sociale. Amo la musica, l'arte e il cibo. pina.caliento@pidmed.eu

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scroll to top
Quanto sei digitale